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Marziani o missionari?


Dunque, siete un partito socialista serio…
«…nel senso che vogliamo costruire sul serio il socialismo…».

Però, alle elezioni del 21 giugno, i socialisti di Craxi sono andati parecchio meglio di voi. Come se lo spiega?
«I socialisti hanno certamente colto alcune esigenze nuove che affiorano nel paese. In modi non sempre chiari, ma comunque percettibili, stanno mandando segnali a strati della borghesia e anche di alta borghesia. La crisi profonda che ha investito la Dc non è senza riflessi sull’incremento del Psi, nonché dei socialdemocratici, dei liberali, dei repubblicani. C’è stanchezza verso la Dc e desiderio diffuso di cambiamento. Il 21 giugno, il grosso dei voti che sono defluiti dalla Dc si è trasferito nell’area laica e socialista. Per ora è stato così».

Lo giudica un fenomeno positivo?
«Complessivamente, sì, dato che si accompagna ad un calo dei fascisti del Msi e a una conferma della nostra ripresa rispetto al ’79».

Le dispiace, la preoccupa che il Psi lanci, come lei dice, segnali verso strati borghesi della società?
«No, non mi preoccupa. Ceti medi, borghesia produttiva sono strati importanti del paese e i loro interessi politici ed economici, quando sono legittimi, devono essere adeguatamente difesi e rappresentati. Anche noi lo facciamo. Se questi gruppi sociali trasferiscono una parte dei loro voti verso i partiti laici e verso il Psi, abbandonando la tradizionale tutela democristiana, non c’è che da esserne soddisfatti: ma a una condizione. La condizione è che, con questi nuovi voti, il Psi e i partiti laici dimostrino di saper fare una politica e di attuare un programma che davvero siano di effettivo e profondo mutamento rispetto al passato e rispetto al presente. Se invece si trattasse di un semplice trasferimento di clientele per consolidare, sotto nuove etichette, i vecchi e attuali rapporti tra partiti e Stato, partiti e Governo, partiti e società, con i deleteri modi di governare e di amministrare che ne conseguono, allora non vedo di che cosa dovremmo dirci soddisfatti noi e il paese».