In ricordo di Luciano Barca
In occasione dei 100 anni dalla nascita di Luciano Barca (21 novembre 1920 - 7 novembre 2012) pubblichiamo il numero speciale di Menabò, interamente dedicato a ricordare la sua figura.
Vogliamo ricordare Luciano a chi lo conobbe, e farlo conoscere a chi non ebbe questo privilegio, anzitutto per la ragione che se il Menabò oggi esiste lo dobbiamo alla sua decisione, nel 1990, di far nascere l’associazione Etica ed Economia, assegnandole peraltro un compito preciso: produrre conoscenze e idee utili a rendere più e meglio compatibili, attraverso le opportune istituzioni e politiche, i diritti sociali ed il mercato.
Ma vogliamo ricordarlo anche per il modo in cui interpretò – in una lunga e spesso tormentata, ma ricchissima, stagione – il suo ruolo di politico con rilevanti responsabilità nel PCI, il partito che più di ogni altro, come ebbe a dire, avrebbe dovuto dare soluzione al problema della conciliazione tra diritti sociali e mercato, superando inutili barriere ideologiche.
E vogliamo ricordarlo a tutti nella convinzione che i problemi con cui si confrontò e le sue riflessioni su quali fossero i percorsi – istituzionali, economici e politici – lungo i quali cercare soluzioni siano più che mai all’ordine del giorno.
Abbiamo così chiesto a molti amici, che lo conobbero direttamente, indirettamente o anche soltanto attraverso i suoi scritti e che sinceramente ringraziamo, di volgere da questi nostri tempi tormentati uno sguardo all’indietro, verso il tempo di Luciano e il suo modo di viverlo. E cercare di trarne conoscenza e indirizzo.E vogliamo ricordarlo a tutti nella convinzione che i problemi con cui si confrontò e le sue riflessioni su quali fossero i percorsi – istituzionali, economici e politici – lungo i quali cercare soluzioni siano più che mai all’ordine del giorno.
Per aprire abbiamo, però, deciso di lasciare la parola direttamente a lui perché ci raccontasse della sua vita negli anni precedenti l’ingresso nel PCI. Si tratta di una breve collezione di estratti dal suo Buscando il mare.
Il suo ingresso nel PCI, i ruoli che ebbe nel partito, le sue ‘stelle polari’, le posizioni che assunse di fronte alle sfide che il partito si trovò, spesso in modo conflittuale ad affrontare e la sua propensione al dialogo, alla ragionevolezza contro ogni eccesso ideologico o di parte sono documentati nei contributi di Giorgio Rodano, Luciana Castellina e Marco Damilano.
La sua sensibilità per una politica attenta ai bisogni dei territori rivive nel ricordo di Leonardo Loche, mentre Fulvio Lorefice ricostruisce il suo modo di concepire l’internazionalismo e i rapporti con i cosiddetti ‘partiti fratelli’ e Giacomo Bottos riflette sul suo modo di intendere la politica, come coinvolgimento delle forze sociali e come condizione per avere politiche non meramente tecnocratiche.
Giuliano Garavini e Michele Ruta ricostruiscono la loro esperienza di giovani ricercatori con Luciano Barca presidente di Etica ed Economia negli anni a cavallo del passaggio di secolo.
Gilberto Seravalli basandosi sulle testimonianze di Luciano Barca valuta se la spinta all’innovazione venga più dal centro o dalla periferia di un grande partito, mentre Nadia Urbinati argomenta che Barca operò – contribuendo a plasmarlo – in un partito di massa che nondimeno mostrò agilità nel pensiero e nella proposta, diversamente da quanto accade nei partiti di oggi.
Florindo Rubbettino ricorda come si sia arrivati alla pubblicazione dei diari di Luciano Barca da parte della casa editrice Rubbettino e Vittore Armanni e Mariamargherita Scotti danno conto dell’intervento di inventariazione e digitalizzazione dell’archivio di Luciano Barca presso la Fondazione Feltrinelli, che rendono oggi quei materiali facilmente consultabili per la ricerca. Con queste meritorie iniziative, il passare del tempo non priverà nessuno della preziosa possibilità di accedere agli scritti e al pensiero di Luciano Barca.
Infine, Maurizio Franzini, che desidera ringraziare Fabrizio Barca per il suo contributo alla preparazione di questo numero, ricorda gli anni, bellissimi, della sua collaborazione con Luciano Barca a Etica e Economia.