Marziani o missionari?
- Marziani o missionari?
- Oggi non è più così?
- Lei fa un quadro della realtà italiana da far accapponare la pelle.
- dovreste aver vinto da un pezzo, se le cose stanno come lei descrive
- Chi ci dice che non vi comportereste allo stesso modo?
- Veniamo alla seconda diversità.
- Non trovo grandi differenze rispetto a quanto può pensare un convinto socialdemocratico europeo
- Dunque, siete un partito socialista serio…
- quel mutamento di metodi e di politica c’è o no?
- La questione morale oggi è al centro della questione italiana. Perché?
- Tutto nasce dal fatto che voi non siete stati ammessi nel governo del Paese?
- Prima ancora del ricambio della classe dirigente e di governo, è quello di un mutamento dei rapporti di forza a sinistra,
- Tra le caratteristiche del vostro essere diversi non ci sarà per caso anche una tendenza al neutralismo europeo, che invece i socialdemocratici europei respingono
- vorrei che adesso lei mi parlasse dello stato del suo partito. C’è una perdita di velocità? Una perdita di influenza?
- Lei e il gruppo dirigente del suo partito eravate stati tenacemente contrari ad ogni discorso di alternativa
- Come forza e influenza, il Pci ha girato la boa
- Quali caratteristiche ha questa crisi secondo lei?
- Vuole indicare secondo lei le cause di questa decadenza?
- Lei sperava che Spadolini adottasse in qualche modo la proposta Visentini di un governo sganciato dai condizionamenti dei partiti?
- Il Pci, agli inizi del 1977, lanciò la linea dell’ “austerità”
- L’inflazione avrà pure delle cause
- Lei è favorevole ad un taglio radicale della spesa?
- E il costo del lavoro?
- A che punto siamo con il terrorismo?
- Qual è il suo giudizio sul congresso del partito comunista polacco?
- Il metodo di votazione adottato a Varsavia è assai più libero non soltanto rispetto a tutti gli altri partiti comunisti dell’Est, ma perfino rispetto al Pci
- Tutte le pagine
Pagina 17 di 26
Quali caratteristiche ha questa crisi secondo lei?
«Intanto vorrei ricordare le tre diverse sconfitte subite dalla Dc, negli ultimi tre mesi. C’è stata la sconfitta nel referendum sulla legge per l’aborto, la sconfitta elettorale del 21 giugno, la perdita della presidenza del consiglio, e cioè: una sconfitta ideale e culturale, una sconfitta politica, una sconfitta di leadership. Il 17 maggio si è visto che nel 68 per cento dei “No” nel referendum ci sono democristiani e cattolici che hanno voltato le spalle alla Dc. Il 21 giugno s’è visto che in tutte le grandi città la Dc è in declino, in molte è sotto al 30 per cento, in alcune è poco al di sopra del 20: un partito, cioè, di media forza. La Dc non è più il partito di maggioranza relativa in quasi tutti i comuni al di sopra dei 5000 abitanti. Sono novità quanto mai significative, se non traumatiche. La verità è che ormai questa Dc è un partito senza strategia, senza idee, senza progetto, senza leaders. I suoi rapporti con lo stesso mondo delle organizzazioni cattoliche e persino con il complesso della gerarchia ecclesiastica è fortemente in crisi. Ne vuole un esempio? L’Episcopato, fino ai sommi gradi, si impegnò a fondo nel referendum per l’aborto, ma poco o niente nelle elezionicomunali di Roma».