La disciplina
"La Città futura", p. 2.
In una delle Novelle della jungla Rudyard Kipling mostra in atto ciò che sia la disciplina di un forte stato borghese (1). Tutti obbediscono nello stato borghese. I muli della batteria al sergente di batteria, i cavalli ai soldati che li cavalcano. I soldati al tenente, i tenenti ai colonnelli dei reggimenti; i reggimenti a un generale di brigata; le brigate al viceré delle Indie. Il viceré alla regina Vittoria (ancor viva quando Kipling scriveva). La regina dà un ordine, e il viceré, i generali, i colonnelli, i tenenti, i soldati, gli animali, tutti si muovono armonicamente e muovono alla conquista. A uno spettatore indigeno di una parata militare il protagonista della novella dice: "Poiché voi non sapete fare altrettanto, siete nostri sudditi". La disciplina borghese è l'unica forza che mantenga saldo l'aggregato borghese. Bisogna a disciplina contrapporre disciplina. Ma la disciplina borghese è cosa meccanica ed autoritaria, la disciplina socialista è autonoma e spontanea. Chi accetta la disciplina socialista vuol dire che è socialista o vuole diventarlo più compiutamente, inscrivendosi al movimento giovanile se è un giovanotto. E chi è socialista o vuole diventarlo non ubbidisce: comanda a se stesso, impone una regola di vita ai suoi capricci, alle sue velleità incomposte. Sarebbe strano che mentre troppo spesso si ubbidisce senza fiatare a una disciplina che non si comprende e non si sente, non si riesca a operare secondo una linea di condotta che noi stessi contribuiamo a tracciare e a mantenere rigidamente coerente. Poiché è questo il carattere delle discipline autonome: essere la vita stessa, il pensiero stesso di chi le osserva. La disciplina che lo stato borghese impone ai cittadini fa di questi dei sudditi, che si illudono di influire sullo svolgersi degli avvenimenti. La disciplina del partito socialista fa del suddito un cittadino: cittadino ora ribelle, appunto perché avendo acquistato coscienza della sua personalità, sente che questa è impastoiata e non può liberamente affermarsi nel mondo (2).
Note
(1) Si riferiva alla novella Service de la reine, in Rudyard Kipling mières, Mercure de , Le livre de la jungle, trad. di Louis Fabulet e Robert D'Humières, mercure de France, Paris 1911, pp. 249-182, l'edizione verosimilmente conosciuta da Gramsci (per un cenno cfr. L, 782-83).
(2) Gli stessi concetti di questo articolo saranno ripresi e svolti nell'articolo di Andrea Viglongo,Disciplina, nel "Grido del Popolo" del 2 febbraio 1918.
In una delle Novelle della jungla Rudyard Kipling mostra in atto ciò che sia la disciplina di un forte stato borghese (1). Tutti obbediscono nello stato borghese. I muli della batteria al sergente di batteria, i cavalli ai soldati che li cavalcano. I soldati al tenente, i tenenti ai colonnelli dei reggimenti; i reggimenti a un generale di brigata; le brigate al viceré delle Indie. Il viceré alla regina Vittoria (ancor viva quando Kipling scriveva). La regina dà un ordine, e il viceré, i generali, i colonnelli, i tenenti, i soldati, gli animali, tutti si muovono armonicamente e muovono alla conquista. A uno spettatore indigeno di una parata militare il protagonista della novella dice: "Poiché voi non sapete fare altrettanto, siete nostri sudditi". La disciplina borghese è l'unica forza che mantenga saldo l'aggregato borghese. Bisogna a disciplina contrapporre disciplina. Ma la disciplina borghese è cosa meccanica ed autoritaria, la disciplina socialista è autonoma e spontanea. Chi accetta la disciplina socialista vuol dire che è socialista o vuole diventarlo più compiutamente, inscrivendosi al movimento giovanile se è un giovanotto. E chi è socialista o vuole diventarlo non ubbidisce: comanda a se stesso, impone una regola di vita ai suoi capricci, alle sue velleità incomposte. Sarebbe strano che mentre troppo spesso si ubbidisce senza fiatare a una disciplina che non si comprende e non si sente, non si riesca a operare secondo una linea di condotta che noi stessi contribuiamo a tracciare e a mantenere rigidamente coerente. Poiché è questo il carattere delle discipline autonome: essere la vita stessa, il pensiero stesso di chi le osserva. La disciplina che lo stato borghese impone ai cittadini fa di questi dei sudditi, che si illudono di influire sullo svolgersi degli avvenimenti. La disciplina del partito socialista fa del suddito un cittadino: cittadino ora ribelle, appunto perché avendo acquistato coscienza della sua personalità, sente che questa è impastoiata e non può liberamente affermarsi nel mondo (2).
Note
(1) Si riferiva alla novella Service de la reine, in Rudyard Kipling mières, Mercure de , Le livre de la jungle, trad. di Louis Fabulet e Robert D'Humières, mercure de France, Paris 1911, pp. 249-182, l'edizione verosimilmente conosciuta da Gramsci (per un cenno cfr. L, 782-83).
(2) Gli stessi concetti di questo articolo saranno ripresi e svolti nell'articolo di Andrea Viglongo,Disciplina, nel "Grido del Popolo" del 2 febbraio 1918.