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Gramsci. I quaderni del carcere ed echi in Guttuso

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Mostra a cura della Fondazione Istituto Gramsci e dell’Associazione Enrico Berlinguer
MILANO GALLERIE D’ITALIA | 20 MAGGIO - 17 LUGLIO 2016 - Piazza della Scala 6, Milano
Il 2 giugno la mostra sarà aperta!

A Milano i Quaderni del carcere saranno esposti alle Gallerie d’Italia, sede museale di Intesa Sampaolo assieme a due celebri dipinti di Renato Guttuso: La battaglia di Ponte dell’Ammiraglio (1955) e I funerali di Togliatti (1972).

L'inaugurazione della mostra si è tenuta lunedì 23 maggio 2016, ore 11.00 alla presenza del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano. Sono intervenuti Giovanni Bazoli, Presidente Emerito Intesa Sanpaolo, 
Silvio Pons, Direttore della Fondazione Istituto Gramsci, Ugo Sposetti, Presidente dell’Associazione Enrico Berlinguer.

Orari
Da martedì a domenica dalle 9.30 alle 19.30 (ultimo ingresso alle 18.30)
Giovedì dalle 9.30 alle 22.30 (ultimo ingresso 21.30)
Lunedì chiuso
Giovedì 2 giugno aperto
Per info www.gallerieditalia.it

RASSEGNA STAMPA


Il servizio del TG3 Lombardia

Gramsci e Guttuso, dialogo in rosso - corriere.it
Il pensiero di Gramsci incontra il realismo di Guttuso a Milano - video - affaritaliani.it
I quaderni di Gramsci: con Intesa alle Gallerie d'Italia - affaritaliani.it
Intervento di Napolitano su Gramsci e Europa - video - affaritaliani.it
Milano, Gallerie d'Italia: Gramsci. I quaderni del carcere ed echi in Guttuso - gdapress.it
Gallerie d'Italia. In mostra i quaderni di Gramsci - ilgiorno.it
Gramsci e Guttuso, la mostra alle Gallerie d'Italia - mentelocale.it

pdfScarica la rassegna cartacea

Durante la cerimonia di inaugurazione
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I “QUADERNI DEL CARCERE”
Deputato e segretario del partito comunista, fu arrestato a Roma l’8 novembre 1926, in flagrante violazione dell’immunità parlamentare. Il 4 giugno 1928 il Tribunale speciale per la difesa dello Stato, istituito con le leggi eccezionali fasciste, lo condannò a oltre 20 anni di reclusione.

Già dopo l’arresto, durante il periodo di confino a Ustica e in seguito nel carcere di San Vittore di Milano, manifestò il desiderio di avviare uno studio sistematico su argomenti di carattere storico e letterario, ma il permesso di scrivere gli fu concesso solo nel gennaio del 1929, mentre era detenuto nella casa penale di Turi di Bari (matricola 7047).

L’8 febbraio di quell’anno stilò un primo elenco di temi riguardanti la storia italiana, la funzione degli intellettuali, la letteratura popolare e altre “quistioni” filosofiche, storiografiche e politiche. Ai suoi studi e ai suoi appunti accennò frequentemente nelle lettere inviate alla cognata Tatiana Schucht eattraverso lei all’amico Piero Sraffa – e alla moglie Giulia, che viveva a Mosca con i figli Delio e Giuliano. Sino al 1932 si dedicò anche a traduzioni dal tedesco, dal russo e dall’inglese. Dopo aver annotato e schedato per circa tre anni le riviste e i libri che gli era consentito leggere in carcere, iniziò a riordinare le note in nuovi quaderni da lui definiti “speciali” perché dedicati a un unico argomento (
La filosofia di Benedetto Croce, Il Risorgimento italiano, Noterelle sulla politica del Machiavelli, Americanismo e fordismo, ecc.), cancellando le precedenti stesure con lunghi tratti di penna. A causa dell’aggravarsi delle condizioni di salute, nel novembre 1933 fu trasferito in una clinica a Formia, dove poté riprendere il lavoro solo nella seconda metà del 1934 dedicandosi soprattutto alla compilazione dei quaderni di carattere monografico. Ottenuta la semilibertà nell’ottobre 1934, nell’estate del 1935 fu ricoverato a Roma nella clinica Quisisana assistito dalla cognata. Pochi giorni dopo aver riacquistato la libertà, morì il 27 aprile 1937 all’età di 46 anni.

Alla sua morte i 33 quaderni furono presi in consegna da Tatiana che prima di inviarli a Mosca, dove giunsero nell’estate del 1938, li catalogò e numerò con cifre romane. I manoscritti tornarono in Italia il 3 marzo 1945 e da essi furono tratti i sei volumi della prima edizione dei Quaderni del carcere pubblicata dalla casa editrice Einaudi tra il 1948 e il 1951. Nel 1975 vennero ripubblicati da Einaudi nell’edizione critica curata dall’Istituto Gramsci. Nell’ambito dell’Edizione nazionale degli scritti di Antonio Gramsci, edita dall’Istituto della Enciclopedia italiana, è prevista la loro suddivisione in Quaderni di traduzioni, Quaderni miscellanei e Quaderni speciali

L’originalità e la ricchezza delle riflessioni gramsciane è testimoniata dal crescente numero di traduzioni dei Quaderni e dagli oltre 20 mila titoli in 41 lingue registrati dalla Bibliografia gramsciana.

***

I Quaderni – ma solo 12 – furono esposti per la prima volta a Roma in occasione del V Congresso del Pci, 29 dicembre 1945-6 gennaio 1946.

9 quaderni furono messi in mostra a Milano alla Casa della Cultura nel dicembre del 1948, poi a Torino a Palazzo Carignano dal 23 gennaio al 6 febbraio 1949.

I 33 quaderni sono stati esposti per la prima volta nella mostra Avanti popolo! allestita all’Acquario di Roma dal 14 gennaio al 6 febbraio 2011.

Dettagli dell'allestimento
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