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L'internazionale

L'Associazione Internazionale dei Lavoratori, conosciuta poi come Prima Internazionale, era un organismo internazionale avente lo scopo di creare un legame internazionale tra i diversi gruppi politici di sinistra e organizzazioni di lavoratori, in particolare operai. Fu fondata nel 1864 e fu sciolta nel 1876.
L'Internazionale si pose soprattutto degli obiettivi pratici da conseguire per migliorare la condizione dei lavoratori: tra questi si ricorda la limitazione della giornata lavorativa ad otto ore. Questa prima esperienza fu caratterizzata dalla convivenza di più correnti ideologiche: in origine, l'organizzazione conteneva gruppi operai inglesi, anarchici, socialisti francesi e repubblicani italiani, ed era guidata da Karl Marx. In essa fu acuto lo scontro tra marxisti e socialisti utopici (proudhoniani) prima e tra socialisti e anarchici poi. La Seconda Internazionale, erede della Prima ma caratterizzata da una maggiore organizzazione nazionale delle realtà che la componevano, fu fondata nel 1889 a Parigi dai partiti socialisti e laburisti europei.
L'Internazionale Socialista si prefiggeva di essere la centrale di coordinamento fra i partiti nazionali collegati al movimento operaio e di ispirazione marxista; proponeva riforme nel campo economico e della legislazione sociale, oltre a propugnare una politica antimilitarista. In opposizione alla Seconda Internazionale Socialista sorse a Mosca nel 1919 la Terza Internazionale per organizzare, secondo il dettame di Lenin, la rivoluzione mondiale del comunismo. Comintern (o Komintern) è il termine con cui si indica la Terza Internazionale o Internazionale comunista (1919-1943), ovvero l'organizzazione internazionale dei partiti comunisti. Il Comintern fu fin dall'inizio egemonizzato dal Partito Comunista Russo, come dimostra il fatto che la direzione dell'Internazionale fu affidata a un comitato esecutivo permanente, con sede a Mosca. Fu quindi caratterizzato dal rifiuto del parlamentarismo e del riformismo socialdemocratico . Dal 1926 iniziò la stalinizzazione del Comintern, con l'imposizione della teoria del "socialismo in un solo paese". Fu sciolta il 10 giugno 1943 a seguito dei rapporti di reciproco riconoscimento tra URSS e paesi occidentali alleati nella seconda guerra mondiale.