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da Cinquantamila Giorni Corriere della Sera



Giovedì 27 novembre 1980

Berlinguer lascia la linea della solidarietà nazionale

• Con l’arresto, a Casale Monferrato, dell’ex comandante generale della Guardia di Finanza, Raffaele Giudice, viene a galla una prolungata truffa petrolifera che, secondo alcuni calcoli, ha fruttato agli associati 2.500 miliardi di lire. Collusi col sistema alcuni politici democristiani, socialdemocratici e socialisti. Enrico Berlinguer, in una riunione della Direzione comunista, annuncia che «la questione morale è divenuta oggi la questione più importante»: «Nel momento in cui la Dc dimostra di non essere in grado di guidare il risanamento morale e il rinnovamento dello Stato, è al Pci che spetta oggettivamente di essere la forza promotrice e di massima garanzia di un governo che esprima e raccolga le energie migliori della democrazia italiana, uomini capaci e onesti dei vari partiti e anche al di fuori di essi». Annuncia l’abbandono della linea della «solidarietà nazionale» (il Pci in governi a direzione democristiana) per un governo «nuovo», «diverso», di «alternativa democratica» del quale la Dc, anche partecipandovi, non sia l’asse e non abbia la presidenza.